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@AleCarchia

Che Curve!

Beh... forse per attirare qualche like o re-tweet dell'articolo avrei potuto incorporare un'immagine di altre curve, ma che ci posso fare, sono troppo professionale.

A dire il vero in un'epoca di Tinder e Grindr non mi sarei abbassato anche io a postare un bel profilo o un perfetto scatto da Instagram. Forse mi sono sbilanciato anche a scegliere un'aerea di un perfetto tragitto da fare a ruote fumanti, vento tra i capelli e un bolide tra le mani... ma mento spudoratamente, sono altre le curve che oggi ci ossessionano. Le nuove star d'altronde sono altre, consacrate in questo 2020 grazie alle tv, i giornali e i social networks: i virologi. E quindi le curve a cui si faceva cenno, infatti sono quelle dei contagi, un continuo saliscendi che farebbe impallidire i fanatici delle montagne russe. Il Problema che questa non è Disneyland, qui ogni decisione comporta delle conseguenze: morti, insicurezza e crisi economica. In questo momento, le preoccupazioni degli Europei e non solo si sono spostate pian piano dalla scelta dell'ombrellone, dell'hotel o della meta congeniale al periodo di ferie, ammesso e non concesso che ce le si possa ancora permettere, alla convenienza o meno di partire.

Quindi si potrebbe discutere anche su quello, se incentivare le vacanze Made in Italy, come se fosse colpa del viaggiatore medio scegliere la meta in base a sogni, possibilità e disponibilità economica, ma questi purtroppo non sono gli unici vincoli in campo. D'altronde la situazione è chiara, chi ha scelto, prenotato e organizzato prima, adesso si ritrova tra le mani una occasione mancata, tra disagi e cancellazioni. Chi lo ha fatto post-lockdown, non può far altro che disperarsi della mala gestione del prefisso: post appunto.

Tutta una farsa e ci troviamo ora tra App immuni e notizie di miracolosi vaccini home-made, in questa situazione paradossale nella quale acquista fondamentale importanza il definire come sia possibile non accettare per legittimi i permessi delle autorità nazionali e continentali di spostarti, muoverti, viaggiare e far girare quindi un'economia stagna e affossata specialmente in quel settore terziario e a rischio come il Turismo, esercitando di fatto un sacrosanto diritto.

Tutti moralisti nel puntare il dito verso irresponsabili turisti diretti verso mete esotiche impensabili, ma così non è, abbiamo voluto la globalizzazione, per mesi abbiamo voluto la chiusura, abbiamo controllato gli spostamenti dei vicini di casa, poi abbiamo protestato per una celere riapertura, abbiamo preteso di tornare nei bar e nei ristoranti, ora d'incanto critichiamo chi desidera viaggiare.

Non c'è coerenza, pensiamo tutto a curve, infiniti riccioli di ragionamento che si perdono dal momento che proviamo a stirarli, riordinarli e metterli in fila uno dietro l'altro, perché non vi è logica in ciò che viviamo, non c'è logica in ciò che decidono per noi , non c'è logica nelle nostre stupide e sproporzionate reazioni. Semplicemente perché questa realtà tutta curve palesatasi di fronte ai nostri occhi è qualcosa di irripetibile, sconvolgente e profondamente antidemocratico.

Nessuno ha agito meglio di altri, nessuno si è distinto in azioni memorabili, nessuna persona, nessuno stato, nessun governante, tutti i soggetti hanno agito per il meno peggio, riducendo o spostando il segno negativo verso l'uno o l'altro braccio di un delicato equilibrio: salute pubblica ed economia. Si sono riscontrati casi di profondo smarrimento sociale, aggravato da scelte al limite del politicamente e socialmente accettabile.

Ingiustizie sociali, annientamento delle libertà personali, totalitarismo in cui alcuni esponenti politici hanno approfittato del momento per utilizzare la forza, talvolta armata, la coercizione per prendere possesso di un movimento sociale dal basso che prova ad alzare la testa cercando di venir meno ad un senso di riforma della storia contemporanea.

Cosa serve ora disquisire, quali occasioni di interazione sociale possiamo trarre da questo momento? Possiamo soltanto mettere ordine ad un disordine internazionale di difficile comprensione. Un presidente americano che vuole riaprire tutto, difende il suo operato e contesta le scelte dell'OMS, chiede alla sua gente di non credere, non fornendo dati, opportunità e scelte. Il leader maximo russo invece decanta le proprie capacità salvifiche, santificando le proprie scoperte scientifiche e quelle delle donne e degli uomini che lavorano sodo per salvare il mondo dalla pandemia globale.

In questa triste Europa, gli stati si chiudono i confini l'uno con l'altro, in modo nuovamente disorganizzato, anti-democratico e razzista, classista e ghettizzante, utilizzando la carta della sicurezza nazionale, come sempre ad-hoc.

Cosa comporterà tutto questo lo vedremo dopo l'estate, come sempre si procrastina ed in questa fase non sembra più essere possibile altrimenti, non si parla più di ondate quindi, smentendo di fatto alcune versioni gettonate nell'ambiente scientifico internazionale, si tratta di un'onda lunga, un'iniziale tsunami, che si è mosso da oriente investendo ogni anfratto dell'umanità, rendendo indecifrabile studio sulla reale portata dell'evento. Di fatto non siamo coscienti di cosa è successo, indagini, richieste di chiarimenti e minacce non hanno smosso null'altro che l'indignazione, senza in realtà portare alcun risultato, ma questa marea non ha solo bagnato e infettato il mondo intero, ha di fatto sconvolto ogni programmazione, negoziazione e processo di globalizzazione di facto. Cosa chiedere ad una classe politica europea, che di bilanci e curve poco era avvezza, ne sono dimostrazione gli stupri perpetuati a piacere e senza alcun pudore nei confronti di indici quali spread e rating, titoli e subprime.

Chiedere forse coerenza e polso dall'inizio, anziché definire Nazioni di serie A e di serie B in base alle scelte opportunistiche legate a elezioni, economia, incentivi e sanità, per poi smentire tutto il possibile. Chiedere una traccia unica, un fil rouge interpretativo delle casistiche legate ad un evento globale, per poterne definire la gravità a suon di dati certificabili e leggibili da tutti, senza doversi trovare a leggere graduatorie di morti di serie A e di serie B, adeguando la lettura del dato a elementi scientifici non a opportuni titoli di giornale.

I media appunto, hanno scavato una fossa dalla quale ora è difficile uscire, dando in mano delle persone armi cariche di ignoranza e fake-news preconfezionate ma certificate dal bollino blu, con le quali alimentare il panico o di converso far raffreddare la tematica all'occorrenza, in un modo talmente rapido quanto criminale.

Il confine sottile tra il consiglio, l'aver potuto avere accortezza, magari giocando la carta nazionalista, per evitare spostamenti, assembramenti e pericoli, più o meno concreti che siano, poteva avere una logica, ma senza ancora una volta scadere nell'eccesso, propagandistico e fuorviante. Il diritto ci dice che fino a prova contraria, se un atto è legittimo, il processo non può essere fatto alle intenzioni, parandosi dietro velo di ipocrisia, gelosia e illiberismo, d'altronde le bandiere della ragione hanno sventolato seguendo più traiettorie in questi mesi, venti caldi di rivolta, freddi di isolamento, fino allo scontro verbale e mediatico tra frange di tifosi del #restiamoacasa contro i #nocovid scambiandosi le pettorine all'intervallo all'occorrenza, con opportunismo e cieca convinzione che tutto questo passerà. Passerà certo, come passa tutto, come il tempo d'altronde che ci farà dimenticare delle sottigliezze, dei disagi e delle foto rubate dai droni. Siamo già pronti a cogliere la palla al balzo, sfruttando la salita del numero dei contagi, peraltro estesa e incontrollabile, a certificazione del fallimento totale di ogni strategia, poiché questo è il Medioevo globalizzato, dove un muro o un porto segnano il confine di paure contrapposte, dalle quale trarre ispirazione mediatica, politica e culturale, facendo pressione sui tasti più selvaggi e primordiali dell'essere umano.

Le curve le vedremo ancora, tutto questo non ci segnerà mai abbastanza a fondo per trarne un insegnamento, perché l'uomo è così, tanto razionale sull'oggi quanto irrazionale sul lungo termine, un perfetto strumento governato da una mente perfetta ma che si muove in una stanza di specchi, stile casa degli orrori, distorcendo la realtà, se stesso e ovviamente anche le curve, facendole diventare una retta, verso un futuro che ci siamo prefissati dall'inizio al quale inconsciamente non vogliamo rinunciare. Che progresso sia, saliamo sulla giostra e cominciamo e seguire l'onda.

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